Cosa Vedere

Porto-Rotondo-Costa-Smeralda-Sardinia

Il territorio di porto Rotondo è diviso in tre zone: Punta Nuraghe, Punta Volpe e Punta Lada. Si tratta di aree ricche di residence, alberghi e appartamenti che, solo in estate, sono in grado di ricevere oltre 20mila turisti provenienti da tutto il mondo. Proprio per questo, Porto Rotondo è riconosciuta come una delle migliori località del turismo mediterraneo e meta ambita da numerose star e famosissimi vip. 

I luoghi da scoprire sono tanti, ricchi di fascino, storia e cultura. Dalle opere di famosi artisti a scorci naturali da scovare durante una passeggiata, Porto Rotondo è sicuramente un piccolo scrigno contenente meraviglie ineguagliabili, che rendono il soggiorno piacevole, divertente e assolutamente indimenticabile.

Porto Portorotondo

Il Porto Porto Rotondo

Il porto, come suggerisce il nome, ha una forma tondeggiante ed è espressione di un design tutto italiano di alta qualità. Contiene per 800 posti barca e, generalmente, ospita yacht e barche lussuosissimi.

Al suo interno, sorge lo Yacht Club Porto Rotondo, attivo dal 1985 e tra i più importanti del Mediterraneo. 

Molta suggestiva la passeggiata che è possibile fare lungo le banchine del porto, a fianco dei numerosi ristoranti e locali che animano l’atmosfera sia di giorno, che di notte.

Chiesa di San Lorenzo

Due luoghi assolutamente da visitare all’interno del paese sono Piazzetta San Marco e Piazzetta della Darsena. All’interno della prima si erge la bellissima Chiesa di San Lorenzo, costruita da 28 maestri scalpellini della Gallura. Completata nel 2008,  è molto moderna e originale. Le sue mura ospitano una struttura a carena di nave rovesciata, che presenta centinaia di figure in legno, realizzate dal maestro Mario Ceroli, che rappresentano personaggi storici di Porto Rotondo. La pavimentazione è davvero suggestiva: sono raffigurati i profili degli ultimi 6 papi, scolpiti in marmo e ognuno di un colore diverso dall’altro. La facciata sud ospita un rosone totalmente realizzato a Murano. La gradinata che conduce all’ingresso della chiesa la armonizza completamente con la piazzetta circostante, creando un unico complesso architettonico. 

Chiesa di San Lorenzo Portorotondo
Catena Alimentare di Emmanuel Chapalain

Catena Alimentare di Emmanuel Chapalain

Da non perdere il mosaico di Via del Molo, conosciuto anche come “Catena Alimentare” e opera dell’artista britannico Emmanuel Chapalain. Completata nel 2016, si tratta di un percorso abbellito con la rappresentazione della catena alimentare dei pesci, interamente realizzata con pietre locali. 

Lungo il tragitto, chiamato Via Belli, si possono ammirare rappresentazioni di squali, tonni, pesci spada e altre varietà di pesci che nuotano tra le onde. Gli occhi di alcuni esemplari si illuminano la sera, rendendo ancora più suggestiva la passeggiata e attirando l’attenzione di grandi e piccini.

I nuraghi

La civiltà nuragica si è sviluppata e ha vissuto in Sardegna per circa 1000 anni, periodo in cui ha dato vita ad una struttura sociale molto articolata. Le strutture architettoniche tipiche della sua cultura sono conosciute come nuraghi, ovvero case-fortezze preistoriche composte da mura turrite e costituite da torri a due piani a forma di tronco di cono. Queste ultime, sono realizzate con pietre di diverse dimensioni disposte a cerchi concentrici sovrapposti che vanno a restringersi man mano che si elevano verso l’alto. Le porte sono sormontate da architrave, mentre i corridoi di accesso e le camere interne sono coperti da pseudocupole. 

Generalmente, i nuraghi venivano costruiti su altipiani e, a differenza di quanto si sia creduto per anni, non erano destinati alla sepoltura di cadaveri. Alcuni raggiungevano anche un’altezza di 22 metri e potevano contenere più torri comunicanti tra loro. 

Queste strutture possono essere semplici, cioè con torre isolata e camerette affiancate, o complesse, con camere sovrapposte, scale a spirale e corpi addossati alla torre. 

Non a caso, in sardo il termine “nuraghe” significa proprio “mucchio di pietre”.

Ad oggi, su tutto il suolo sardo si contano 7mila nuraghi ma, probabilmente, ammontano a 10mila.

Nuraghe La Prisgiona

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